National Gallery Catalogues: Sixteenth Century Italian Paintings: Volume III: Ferrara and Bologna: 3 (National Gallery London)
A**N
Excellent -- Lavishly Illustrated in Color
This book is the National Gallery's (London) most recent volume on 16th Century Italian painting and specifically focuses on artists from Bologna and Ferrara and features works by Garafolo, Mazzolino, Dosso Dossi, Lorenzo Costa and Francesco Francia, just to name a few. No gallery outside Italy represents such a large collection from the Bologna and Ferrara regions and I feel quite privileged to have obtained this book to view these rarely seen works. Each painting is expertly and thoroughly analyzed, from a brief introduction of each artist, to a thematic discussion of the works themselves, materials and techniques used in creating the paintings, their attribution, historical provenance, conservation issues, etc., -- even the frames are discussed! The book's technical analyses provide photomicrographs (extreme close-ups), x-radiographs and infrared reflectrograms to support their findings. All works are reproduced in high quality color, and all of the featured works are reproduced full-page, including details of many of the works. Only X-rays and reflectrograms appear in black & white as is the inherent nature of these images. This substantial volume is approximately 12" tall with over 530 pages. Color reproductions are sharp and top-notch.
G**O
ULTERIORE GEMMA TRA I CATALOGHI DELLA N.GALLERY
È difficile dire cosa non si smette di ammirare nei cataloghi scientifici della National Gallery, che in questa nuova serie continuano ad uscire con cadenza triennale. Direi innanzitutto la passione e la cura per la storia di un'Istituzione che è la storia del gusto dai connoisseurs dell'800 ad oggi, di cui si ricostruiscono i vari momenti nell'introduzione, nelle schede, nelle appendici; l'attenzione alle condizioni conservative delle opere, grazie a un laboratorio tra i migliori al mondo,; la chiarezza delle spiegazioni di iconografia, mai eccessivamente erudite ma attente a chiarire ogni equivoco; la padronanza della bibliografia anche recentissima. Soprattutto il fatto che ogni volume affidato alla mano e alla mente di uno o al massimo due autori garantisce l' unitarietà di concezione, impossibile nelle opere colle schede spedite da specialisti ai quattro angoli del mondo (esempio nostro: il pur benemerito cat.generale di Bologna). E così penso che dall'Italia continueremo a guardare con invidia a Musei dove i curatori di valore ( pochi da noi, quelli come Giorgia Mancini, qui coautore,sono costretti a fuggire all'estero) sono valorizzati dai loro superiori e ampiamente finanziati per ricerche che portano a risultati duraturi di questo tipo...non usati per scopiazzare schede di mostre messe su in un paio di settimane. Intendo Musei come Londra, Francoforte, il Louvre, il Metropolitan Museum...qualcosa di simile erano i cataloghi di un grande storico ungherese-italiano, Miklos Boskovits: due, in italiano, del Museo Lindenau di Altenburg (2005 e 2008); uno, tradotto in tedesco, della Pinacoteca di Berlino (1988); due, in inglese, degli italiani di Washington (2003 e 2016, uscito on line sul sito del Museo, purtroppo postumo). Scritti con vera passione e utilissimi, sia pure con schede sintetiche, quelli recenti di alcune Pinacoteche private, quello di P.Piergiovanni della Galleria Colonna (De Luca. 2015) e quello di A.G.De Marchi della Doria Pamphilj (Silvana. 2016), che guardano ai modelli classici da noi di Federico Zeri (Galleria Pallavicini, 1959; Galleria Spada, 1953), oppure quello di M.Natale e A.Morandotti della Galleria Borromeo all'Isola Bella ( Silvana 2012). Il panorama delle gallerie statali è praticamente inesistente...
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